Contributo a fondo perduto alternativo. Quali sono i controlli da fare?

Scadenza fissata al 2 settembre per la presentazione delle domande per il contributo a fondo perduto alternativo.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e, soprattutto, quali sono gli ultimi controlli da fare prima di fare domanda.

Come funziona il contributo a fondo perduto alternativo

Trattasi di aiuti destinati ai titolari di partita IVA che si sono trovati in una situazione di crisi economica a seguito dello scoppio della pandemia. I soggetti interessati da questa erogazione devono essere residenti in Italia, e devono svolgere un’attività imprenditoriale, arte o professione di tipo autonomo.
Si precisa che  il contributo non spetta per i soggetti che hanno già goduto dei contributi derivanti dai precedenti sostegni per un importo pari o superiore a quello ricalcolato con le regole sotto indicate.
L’apertura delle domande per accedere al contributo a fondo perduto alternativo prevede che il soggetto interessato presenti una nuova richiesta di accesso ai sostegni, in aggiunta ad altri requisiti che andiamo ad elencare.

Tra i dati da verificare:

  • scaglione dei ricavi/compensi 2019
  • importo medio mensile del fatturato e dei corrispettivi, riferiti alle operazioni effettuate nei periodi 1° aprile 2029 – 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021
  • eventuale superamento dei limiti massimi di aiuti di Stato previsti per le sezioni 3.1 e/o 3.12 del Temporary Framework (“Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza della Covid-19” basato sull’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).

Il contributo spetta a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo 1° aprile – 31 marzo 2021 sia inferiore almeno del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2020. Tale riduzione deve essere provata anche dai soggetti con partita IVA attivata dal 1° gennaio 2019, e il primo passaggio per controllare tale situazione è il calcolo dell’ammontare complessivo del fatturato e dei corrispettivi dei due periodi agevolati (1° aprile 2019 – 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020 – 31 marzo 2021).
Inoltre, nel caso si dovesse superare il limite massimo di aiuti di Stato previsto per la sezione 3.1 e/o 3.12 che si applica, il contributo può essere richiesto limitatamente all’importo che consente di non superare il limite di aiuti di Stato, indicando tale minor importo nell’apposita sezione dell’istanza.

Ricavi/compensi 2019

Un altro controllo da svolgere ai fini della presentazione della domanda, riguarda lo scaglione dei ricavi/compensi 2019.
Nello specifico – come previsto dalle circolari n. 15/E/2020  n.  22/E/2020 e n. 5/2021 – sono previste 5 soglie:

  1. ricavi e compensi dell’anno 2019 inferiori o pari a 100.000 euro
  2. ricavi e compensi dell’anno 2019 superiori a 100.000 e fino a 400.000 di euro
  3. ricavi e compensi dell’anno 2019 superiori a 400.000 fino a 1.000.000 di euro
  4. ricavi e compensi dell’anno 2019 superiori a 1.000.000 fino 5.000.000 di euro
  5. ricavi e compensi dell’anno 2019 superiori a 5.000.000 fino a 10.000.000 di euro

La soglia massima di ricavi/compensi va determinata tenendo conto delle proprie regole di determinazione del reddito, e non concorrono alla determinazione della soglia dei ricavi i contributi a fondo perduto ricevuti nel 2020, se di importo pari o inferiore.

Limiti Temporary Framework

Per la sezione 3.1, i limiti massimi di aiuti di Stato sono:

  • per gli aiuti ottenuti nel periodo tra il 1° marzo 2020 e il 27 gennaio 2021, 100.ooo euro per il settore agricolo; 120.000 euro per l settore pesca e acquacoltura; 80.000 euro per settori diversi dai precedenti
  • per gli aiuti ottenuti durante il periodo 1° marzo 2020 e la richiesta del contributo alternativo, 225.000 euro per il settore agricolo; 270.000 euro per il settore pesca e acquacoltura; 180.000 euro per i settori diversi dai precedenti

Per la sezione 3.12 invece:

  • 3.000.000 di euro per gli aiuti ottenuti nel periodo tra il 13 ottobre 2020 e il 27 gennaio 2021
  • 10.000.000 di euro per gli aiuti ottenuti nel periodo tra il 13 ottobre 2020 e la richiesta del contributo alternativo

Per verificare tali limiti, nella domanda andranno inseriti tutti gli aiuti di Stato ricevuti, indicando se sono stati ottenuti rispetto alla sezione 3.1 e/o 3.12, e la data di inizio e fine del periodo ammissibile relativamente al quale si sono verificati i requisiti previsti.
Occorre inoltre prestare attenzione alla categoria residuale “altri aiuti” in cui devono essere indicati tutti gli altri aiuti riconosciuti nell’ambito delle sezioni 3.1 e/o 3.12 diversi da quelli esplicitamente elencati nella domanda, tra cui rientrano i contributi di cui l’ art. 26 del D.L n.34/2020 e l’art. 136-bis del D.L n.34/2020.

Concludendo, per presentare le domande di accesso al contributo a fondo perduto alternativo, è necessario utilizzare il portale online ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, nell’area “Fatture e corrispettivi”.
L’adempimento, operativamente non immediato, necessita di un’attenta analisi numerica e documentale per supportarne la corretta indicazione.

N:B
I soggetti interessati sul nostro territorio, per quanto riguarda i limiti degli aiuti ricevuti,  fanno prevalentemente riferimento alla sezione 3.1 del Temporary Framework

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