Linee guida EBA: esaminiamo i numeri della nostra impresa per pianificare il domani

Questo periodo autunnale non manca di evoluzioni e approfondimenti nel mondo aziendale, ed è volto alla valutazione della ripresa economica post pandemica, sempre attenta al bollettino quotidiano dei contagi.

Anche le riforme – o com’è meglio specificare – le ennesime variazioni delle norme vigenti nell’ambito fiscale e previdenziale, necessitano di particolare attenzione e immediata informazione.

Il ruolo del commercialista è quello di ausiliare le aziende nella loro quotidianità e nel loro dinamismo, non perdendo di vista altre riforme strutturali non fiscali di rilevante importanza per chi investe imprenditorialmente e guarda avanti.

Come ausiliare il proprio fabbisogno finanziario

Tra le norme sopra citate, voglio fornire un focus sulla normativa relativa alle nuove disposizioni EBA – acronimo dell’autorità europea del sistema bancario – che dal 30.06.21 hanno introdotto una diversa valutazione relativa alla concessione e al monitoraggio del credito.

Trattasi delle nuove linee guida LOM – “Loan Origination and Monitoring” (origine e monitoraggio del credito).
In buona sostanza, per farsi finanziare un investimento o l’apertura di credito, oggi occorre seguire le nuove indicazioni che il sistema bancario sta portando a regime.

Di seguito, si evidenziano alcuni sintetici elementi di questo nuovo approccio:

30 giugno 2021:

entrata in vigore delle nuove linee guida EBA (European Banking Authority) chiamate LOM (Loan Origination and Monitoring), con disposizioni transitorie quali:

    1. Scadenza al 30.06.21 per le nuove concessioni
    2. Scadenza a 30.06.22 per le modifiche di disposizioni in essere
    3. Scadenza al 30.06.24 per indirizzare le evoluzioni del sistema di monitoraggio

 

Per gli istituti bancari

Le novità procedurali e tecniche introdotte da EBA 

  1. modalità di partecipazione dell’autorità bancaria nei processi di concessione e monitoraggio del credito;
  2. procedure consigliate da seguire nella fase di concessione del credito;
  3. determinazione dei prestiti sulla base del rischio assunto;
  4. valutazione delle garanzie reali;
  5. requisiti di vigilanza per il monitoraggio continuo del rischio di credito e delle esposizioni creditizie.

 

Per il cliente

Concetto chiave nella valutazione del merito di credito da parte delle banche:

valutazione della capacità futura del cliente di adempiere alle obbligazioni – approccio “forward looking” che guarda avanti.

Inoltre, la valutazione del merito delle imprese è estesa ai seguenti perimetri di valutazione, necessari e non derogabili:

  1. Modello di business aziendale
  2. Analisi del reddito dei flussi di cassa storici e prospettici
  3. Business plan
  4. Garanzie reali o personali
  5. Finalità del prestito
  6. Documentazione specifica per il tipo di prodotto da finanziare

 

LOM e ESG: il valore della sostenibilità

Come anticipato nello scorso Time Out, una parola chiave dei nostri giorni è “sostenibilità“.

Esattamente a questo proposito, le nuove linee guida EBA prevedono infatti anche la valutazione dei cosiddetti fattori ambientali.

L’esposizione del cliente ai fattori ESG (Environmental, Social and Governance – Ambiente, Sociale e Gestione dell’impresa), è di fatto un elemento che rientra nella valutazione per l’accesso e il monitoraggio del credito, facendo particolare attenzione alla posizione dell’impresa nei confronti della sfida al cambiamento climatico e ambientale, dell’economia sociale e solidale, dell’autonomia e indipendenza di chi amministra.

 

Pianificazione e controllo

Tra i concetti chiave,

si evidenzia dunque l’importanza di una stretta collaborazione tra professionista e impresa; tutto ciò, in riferimento al già menzionato approccio forward looking e all’importanza della pianificazione a lungo termine.

Per queste ragioni,  si assume come strumento centrale dell’azione di controllo il business plan.

Inteso come descrizione quali-quantitativa del percorso di un’azienda, il business plan altro non è che uno strumento informativo che permette di cogliere il mutamento degli equilibri tra azienda e mercato.

Costruire un business plan con il supporto di un consulente che abbia chiari i contenuti patrimoniali, economici e finanziari di un’impresa, è quindi necessario non solo per avere un’istantanea del percorso imprenditoriale, ma anche per chiedere istanza di accesso al credito, secondo le nuove linee guida EBA.

 

In conclusione

Da tempo, in studio cerchiamo di introdurre e formare gli imprenditori ad una maggiore attenzione alla finanza e alla tesoreria, peraltro strumenti quotidiani di necessaria considerazione per la diligenza del “buon padre di famiglia”, in riferimento al noto concetto proprio del diritto privato.

La riflessione generale è che ogni impresa non potrà sottrarsi alla presentazione di un business plan personalizzato con le variabili aziendali previste e stimate.

Siamo proprio sicuri che il rendiconto finanziario vada visto come un lavoro amministrativo “in più”?
Oppure, in alternativa, sarebbe meglio percepirlo come un forte ausilio alla conoscenza della propria azienda, e all’influenza dei numeri sulla pianificazione periodica?

Affrontare la rendicontazione finanziaria aiuta nella la misurazione della temperatura della propria azienda e contribuisce ad essere sempre pronti a ricevere il necessario bisogno finanziario da parte delle banche.

Su questo punto, siamo pronti a formare ed informare.

 

 

 

 

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