Decreto Lavoro 2023: tutte le novità

Il Decreto Lavoro è stato approvato dal Consiglio dei ministri in data 1° maggio.
Sono tante le misure adottate: dall’Assegno di Inclusione che sostituirà il Reddito di Cittadinanza ai bonus a favore delle assunzioni under 30, dal taglio del cuneo fiscale all’introduzione di nuove causali per i contratti a termine. Non mancano i cambiamenti anche in materia di fringe benefit.

Le novità principali del Decreto Lavoro 2023 ruotano intorno ai nuovi strumenti, che andranno a sostituire, entro fine anno, il Reddito di cittadinanza. Nello specifico, il Reddito di cittadinanza si sdoppia: da una parte, l’Assegno di Inclusione e dall’altra parte, gli strumenti di attivazione al lavoro per i cosiddetti occupabili.


Assegno di Inclusione

BENEFICIARI
La misura rivolge alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o over-60 e rispettano i seguenti requisiti:

  • essere residente in Italia da almeno cinque anni;
  • avere un Isee non superiore a 9.360 €;
  • iscrizione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl)

EROGAZIONI
L’importo dell’Assegno di Inclusione potrà arrivare a 500 € al mese. È inoltre previsto un aumento a 630 € mensili in caso di nuclei familiari composti da over 67 o disabili gravi, più l’eventuale parte destinata a coprire le spese per l’affitto di 280 € al mese.


Strumenti di attivazione al lavoro per gli occupabili

BENEFICIARI

Il Decreto Lavoro 2023 prevede misure specifiche di accompagnamento al lavoro e politiche attive per le persone  a rischio esclusione sociale e lavorativa, per i nuclei familiari aventi le seguenti caratteristiche:

  • componenti di età compresa tra i 18 e 59 anni
  • povertà assoluta con ISEE non superiore a 6.000 annui
  • che non hanno i requisiti per l’assegno di inclusione.

EROGAZIONI

Lo strumento di attivazione al lavoro partirà dal 1° settembre 2023 e prevede un’indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa di € 350 € al mese, per un massimo di 12 mesi e non rinnovabile.

CRITERI PER LA PERDITA DEI BENEFICI
Tali soggetti devono garantire di voler rientrare nel mercato del lavoro, diventa quindi vincolante la partecipazione a corsi di formazione, qualificazione professionale o progetti utili alla collettività, pena la perdita dell’assegno. Inoltre, si conferma la perdita del beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, con le seguenti caratteristiche:

  • a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
  • a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.

Incentivi per le aziende che assumeranno beneficiari dell’assegno di inclusione

Le aziende che assumeranno i beneficiari dell’Assegno di inclusione avranno accesso ai seguenti sgravi:

  • per un massimo di 12 mesi è previsto l’esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8.000 € annui, in caso di assunzione a tempo indeterminato o di apprendistato;
  • l’incentivo è dimezzato in caso di assunzione a tempo determinato o stagionale.

Taglio del cuneo fiscale

Il Decreto Lavoro mira a ridurre il cuneo fiscale per la parte contributiva nei confronti dei lavoratori dipendenti. Nello specifico, si prevede un taglio dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori, dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023, nelle seguenti modalità:

  • 6 punti per retribuzione imponibile mensile fino a € 2.692
  • 7 punti per retribuzione imponibile mensile fino a € 1.923

Non sono previsti ulteriori effetti sula tredicesima e il governo stima un aumento in busta paga, tra luglio e dicembre, di 100€ medi mensili.


Contratti a termine, cambiano le casuali

Novità rilevanti per quanto riguarda i contratti a tempo determinato. Nuove casuali che legittimano il ricorso al lavoro a termine. I contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi ma non potranno superare i 24 mesi.
Si conferma quindi la possibilità di stipulare liberamente i contratti di lavoro a tempo determinato per i primi 12 mesi. In seguito, scattano le nuove casuali, che vanno a sostituire quelle previste dal Decreto Dignità e permettono di prolungare con maggiore flessibilità i contratti da 12 a 24 mesi, comprese le proroghe e i rinnovi.

Le nuove casuali sono le seguenti:

  • specifiche esigenze previste dai contratti collettivi;
  • specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti in assenza della previsione della contrattazione collettiva;
  • esigenze di sostituzione di altri lavoratori.

Fringe Benefit, l’esenzione fiscale sale a 3.000 €

I fringe benefit, ovvero i bonus aziendali non tassati, sono disciplinati dal nuovo Decreto Lavoro, che introduce una grande novità con l’aumento a 3.000 € della soglia di esenzione fiscale. Il tetto dei fringe benefit detassati raggiunge i 3.000 €, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico.


Bonus Assunzione Per Giovani NEET

Il Decreto Lavoro 2023 prevede dei bonus a favore delle aziende che andranno ad assumere under 30dal 1° giugno e il 31 dicembre, allo scopo di promuovere l’occupazione giovanile.

Beneficiari

  • avere meno di 30 anni d’età;
  • essere NEET, ovvero non lavorare e non essere inseriti in corsi di studio o di formazione;
  • essere registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.

Le aziende, che intendono avvalersi di questo bonus, devono procedere con la domanda. L’incentivo è concesso per un massimo 12 mesi e il valore è pari al 60 % della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.


Interventi importanti in ambito Sicurezza

Il Decreto Lavoro 2023 introduce interventi urgenti allo scopo di consolidare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e i controlli ispettivi presso le aziende. In particolare, le misure introdotte intendono rafforzare in seguenti tre elementi:

  • obbligo per i datori di lavoro di nomina del medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi;
  • estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri;
  • obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza.

Ultimi Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *